A un anno di distanza dal precedente “Liber CXI”, l'antologia di corti prodotti tra il 2007 e il 2011, Marco Malattia torna a far parlare di sé con una nuova release autoprodotta dal titolo piuttosto esplicito. Attivo da svariati anni, sia nel campo della musica che della fotografia, il factotum nostrano porta avanti quello che rappresenta il progetto principale e probabilmente di maggior impatto visivo: Vans>La>Furka Videomalattie, un contenitore video/fotografico espressione di un'arte degenerata e autarchica. “No Vaseline” è un'opera controversa, estrema, disturbante e nauseante, un viaggio delirante nell'eccesso e nella perversione dove scat, pissing, puking e deep throating sono gli ingredienti principali. Di difficile catalogazione, questo lungometraggio sonda i lidi della videoarte sperimentale, risultando nel complesso più maturo e compatto rispetto ai precedenti lavori.
“No Vaseline” vomita violenza e marciume da tutti i pori ed ancora una volta l'amatorialità (a 360°) gioca un ruolo fondamentale, seppur la veste del prodotto sia assolutamente professionale. Scevro di un linguaggio canonico, è girato per lo più con la tecnica del videoclip e si avvale di un montaggio convulso ma estremamente curato. Sonorità distorte di matrice speedcore/industrial, in perfetta armonia con i ritmi ossessivi e concitati, accompagnano tutta una serie di situazioni dove i protagonisti assoluti sono corpi nudi e privi d'identità che veicolano (con i volti sempre rigorosamente coperti da maschere), attraverso una carnalità morbosa, un malessere quasi palpabile e che trascende da ogni forma di personificazione e introspezione. L'atto sessuale viene unicamente concepito come mezzo per dare sfogo ad una libertà d'espressione deviata che, contrariamente alle apparenze, esula dal bisogno fisico, e che dunque nulla ha a che spartire con il classico concetto di pornografia. Non c'è spazio per l'erotismo e il piacere, ciò che si percepisce è
soltanto disagio e angoscia. Tante le performer coinvolte le quali, con grande naturalezza, si abbandonano a brutali sequenze sexploitation dove vomito, escrementi e sperma fanno puntualmente capolino. Azzeccato e di grande effetto il contrasto tra l'atmosfera sporca e lercia con la perfezione estetica di ogni singolo fotogramma, che rende l'opera ancora più surreale, totalmente avulsa dalla realtà. Da sottolineare anche la forte connotazione esoterica dell'intero lavoro che rimanda più precisamente al culto di Seth: interessanti sono i simbolismi e l'attitudine concettuale che sta alla base del progetto stesso. 70 minuti colmi di eccessi di ogni tipo e di difficile assimilazione, una visione che potrebbe rivelarsi psicologicamente shockante per chi non è avvezzo a questo genere di materiale. A metà tra snuff e hardcore porn, “No Vaseline” distrugge le barriere della moralità e del pudore, andando oltre l'immaginabile, oltre ogni limite.
soltanto disagio e angoscia. Tante le performer coinvolte le quali, con grande naturalezza, si abbandonano a brutali sequenze sexploitation dove vomito, escrementi e sperma fanno puntualmente capolino. Azzeccato e di grande effetto il contrasto tra l'atmosfera sporca e lercia con la perfezione estetica di ogni singolo fotogramma, che rende l'opera ancora più surreale, totalmente avulsa dalla realtà. Da sottolineare anche la forte connotazione esoterica dell'intero lavoro che rimanda più precisamente al culto di Seth: interessanti sono i simbolismi e l'attitudine concettuale che sta alla base del progetto stesso. 70 minuti colmi di eccessi di ogni tipo e di difficile assimilazione, una visione che potrebbe rivelarsi psicologicamente shockante per chi non è avvezzo a questo genere di materiale. A metà tra snuff e hardcore porn, “No Vaseline” distrugge le barriere della moralità e del pudore, andando oltre l'immaginabile, oltre ogni limite.
Pubblicato su http://bsidesmagazine.wordpress.com/2013/12/04/no-vaseline-vanslafurka-videomalattie/ (Versione on-line e cartacea)