Tratto dal racconto “Metamorfosi” di Lavinia Pini, “Recording” è un cortometraggio diretto da Stefano Rossi e sceneggiato da Lorenzo Paviano. Siamo di fronte ad un mini torture porn che racchiude in soli undici minuti tutta la violenza e il disagio di una coppia preda della gelosia e del desiderio di vendetta. Quello che sembra un gioco erotico casalingo, con tanto di videocamera a filmare le prodezze sessuali dei due (ma non solo), si trasforma presto in una brutale e sanguinaria resa dei conti. Trattandosi di un corto di esigua durata, la storia non ha un vero e proprio sviluppo narrativo; la caratterizzazione dei personaggi non trova spazio in questa manciata di minuti così come l'antefatto che provoca il tragico epilogo. Lo spettatore è libero di immaginare il possibile scenario che ha preceduto la “catastrofe” (vero fulcro della vicenda), anche se gli scarni elementi sparsi qua e là sono sufficienti a dare un quadro relativamete chiaro di quanto non viene mostrato. L'obiettivo di questa pellicola non era infatti quello di raccontare una storia, bensì di porre in primo piano la violenza nuda e cruda, concentrandosi esclusivamente sull'arte del mostrare.
Da questo punto di vista lo scopo è stato ampiamente raggiunto, grazie all'ottimo lavoro dello staff che ha lavorato agli effetti speciali: Tiziano Martella e Luigi D'Andrea (già noti nel settore dell'effettistica) hanno curato nel minimo dettaglio le scene più splatterose: quella della gamba mozzata è certamente la migliore (esplicito tributo a “Schramm” di J.Buttgereit) e gode di un effetto realistico di grande impatto visivo. L'arto mutilato appartiene al protagonista maschile interpretato dall'ex porno divo Francesco Malcom, le cui parti intime faranno un'orrenda fine per mano della stessa Lavinia Pini, nel ruolo della compagna -presumibilmente- tradita. L'atmosfera folle e morbosa viene accentuata da una fotografia opprimente, curata da Mirco Sgarzi, la cui cupezza viene ora spezzata ora esaltata dalle diverse tonalità del rosso. La buona riuscita dell'opera è da attribuire ovviamente a tutta l'affiatata squadra di professionisti made in Italy che ha lavorato per la realizzazione di questo progetto: oltre ai già citati effettisti T.Martella e L.D'Andrea ("Tulpa", "Zombie Massacre", "Versipellis"...), segnaliamo i nomi di Raffaele Picchio, regista del recente “Morituris”, qui in veste di aiuto regia; Luca Boni ("Eaters", "Zombie Massacre") color correction; Andrea Cilento al montaggio e Alberto Calabretta che ha composto il dissonante tema musicale, davvero azzeccato. Una storia intima in cui lo spettatore assume il ruolo di voyeur (proprio come i protagonisti), assistendo quasi suo malgrado ad una vendetta familiare che si compie in una camera da letto, tra pulsioni sessuali deviate e istinti bestiali; peccato che il minutaggio così irrisorio ci mostri soltanto una piccola fetta di quanto i nostri siano capaci di fare. In attesa di visionare progetti più corposi godiamoci questo assaggio di brutale violenza e sadismo allo stato puro.
Da questo punto di vista lo scopo è stato ampiamente raggiunto, grazie all'ottimo lavoro dello staff che ha lavorato agli effetti speciali: Tiziano Martella e Luigi D'Andrea (già noti nel settore dell'effettistica) hanno curato nel minimo dettaglio le scene più splatterose: quella della gamba mozzata è certamente la migliore (esplicito tributo a “Schramm” di J.Buttgereit) e gode di un effetto realistico di grande impatto visivo. L'arto mutilato appartiene al protagonista maschile interpretato dall'ex porno divo Francesco Malcom, le cui parti intime faranno un'orrenda fine per mano della stessa Lavinia Pini, nel ruolo della compagna -presumibilmente- tradita. L'atmosfera folle e morbosa viene accentuata da una fotografia opprimente, curata da Mirco Sgarzi, la cui cupezza viene ora spezzata ora esaltata dalle diverse tonalità del rosso. La buona riuscita dell'opera è da attribuire ovviamente a tutta l'affiatata squadra di professionisti made in Italy che ha lavorato per la realizzazione di questo progetto: oltre ai già citati effettisti T.Martella e L.D'Andrea ("Tulpa", "Zombie Massacre", "Versipellis"...), segnaliamo i nomi di Raffaele Picchio, regista del recente “Morituris”, qui in veste di aiuto regia; Luca Boni ("Eaters", "Zombie Massacre") color correction; Andrea Cilento al montaggio e Alberto Calabretta che ha composto il dissonante tema musicale, davvero azzeccato. Una storia intima in cui lo spettatore assume il ruolo di voyeur (proprio come i protagonisti), assistendo quasi suo malgrado ad una vendetta familiare che si compie in una camera da letto, tra pulsioni sessuali deviate e istinti bestiali; peccato che il minutaggio così irrisorio ci mostri soltanto una piccola fetta di quanto i nostri siano capaci di fare. In attesa di visionare progetti più corposi godiamoci questo assaggio di brutale violenza e sadismo allo stato puro.